lunedì 26 luglio 2010

Persone limitate...quando l'orizzonte è corto

Condividere un pezzo della propria vita con un bimbo abbandonato è una scelta, una scelta che coinvolge da dentro e si propaga al pensiero, scardina le certezze e ribalta la tua visione del mondo. E' un strada fatta di incertezza, tante vie d'uscita ma nessun orizzonte predefinito. Ogni giorno è una scoperta, ogni giorno è una rinascita. Mi stupisco ad ascoltare, nella vita di tutti i giorni, anche persone a me vicine, che etichettano tutto. Mi da molto fastidio l'etichetta e tanto più quando questa è riferita alle diversità razziali: .....è un "negro", quando alla fine non si sa neanche da dove venga, non si conoscono le vere origini e poi si scopre che è "indiano", che è del tutto differente da "negro". Se poi "negro" è associato ad "adottato", la cosa non fa che rimarcare il senso di diversità ed in senso peggiorativo, come se l'abbandono fosse una colpa da pagare tutta la vita. Questo mi fa riflettere su come, ancora molte persone, abbiano un orizzonte corto, dimensionato alla loro ignoranza e chiusura mentale....un orizzonte dove tutto ciò che è diverso è sinonimo di pericoloso e si può giudicare impunemente con il proprio gretto senso di giudizio modellato ai propri limiti cognitivo- comportamentali. Che tristezza.......

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